Olio su tela, 97,5 × 133 cm
La tela raffigura tre figure in un'inquadratura molto ravvicinata e con un taglio di figura a tre quarti.
Sul lato destro, un uomo ripone un carciofo nel suo cesto mentre rivolge la sua attenzione a una giovane donna in abiti umili, che sta delicatamente lavando un lenzuolo bianco con una saponetta. Sullo sfondo, si osserva un'altra giovane donna che trasporta un cesto, presumibilmente carico di biancheria.
La forte illuminazione che colpisce le figure da sinistra, la texture della pelle meticolosamente resa, le pennellate di pigmento marrone sulle mani e soprattutto il tono emotivo e teatrale della composizione, richiamano immediatamente la cultura caravaggesca del XVII secolo. Tuttavia, in questo dipinto si nota una discreta maturità rispetto all'inizio del secolo.
La rappresentazione dei capelli e della barba dell'uomo, definita con pennellate più morbide, si discosta notevolmente dai primi seguaci di Michelangelo Merisi, allineandosi maggiormente alla sensibilità artistica dei pittori della metà del secolo. In particolare a Mattia Preti, che è forse il più poetico dei pittori caravaggeschi della sua epoca.
Nato nel 1613 a Taverna, in Calabria, Mattia Preti si trasferì presto a Roma insieme al più maturo fratello Gregorio, con il quale aveva già avviato una stretta collaborazione nelle prime opere.
Mattia riscuote fin da subito un grande successo e alla metà del secolo i suoi dipinti sono presenti in molte collezioni romane ed è richiesto per dipinti e affreschi nelle chiese romane, in particolare per le grandi scene di Sant'Andrea Della Valle.
Olio su tela, 97,5 × 133 cm
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