Sofonisba Anguissola (Cremona 1532-Palermo 1625), Ritratto di gentildonna

Olio su tavola Pannello cm. 74x57. Il dipinto è accompagnato da una licenza di esportazione. Il dipinto è accompagnato da una perizia del Prof. Marco Tanzi.


Questo Ritratto di donna è un'opera tarda di Sofonisba Anguissola che Marco Tanzi fa risalire al soggiorno genovese dell'artista, intorno al 1615. Egli confronta l'attuale personaggio con il Ritratto di donna di Sofonisba della Galleria Borghese di Roma (inv. n. 118). Questo ritratto mostra una donna elegante che indossa perle e decorazioni tra i capelli. Gli elementi pittorici tipici di Sofonisba sono evidenti negli occhi grandi, nelle sopracciglia sottili e nell'incarnato.

Sofonisba Anguissola dipinse ritratti per tutta la sua carriera, compresi autoritratti in età avanzata. Uno di questi, datato 1610, quando l'artista aveva 78 anni, mostra l'artista seduta su una sedia, con in mano un libro e un foglio di carta, in un modesto abito nero. La fama internazionale di Sofonisba crebbe nel corso della sua vita e, più tardi, Anthony van Dyck le fece visita in Sicilia e le fece un ritratto. Alla sua morte, avvenuta nel 1625 all'età di 93 anni, il suo secondo marito, Orazio Lomellino, fece scrivere sulla sua tomba: "A Sofonisba, mia moglie, che è annoverata tra le donne illustri del mondo, eccezionale nel ritrarre le immagini dell'uomo".Nata da una nobile famiglia cremonese, Sofonisba sperimentò nuovi stili di ritratto, ambientando i suoi personaggi, spesso se stessa e la sua famiglia, in modo informale, il che era innovativo. I suoi dipinti permettono quindi all'osservatore di avere uno spaccato della vita quotidiana aristocratica dell'epoca. Sofonisba trascorse dodici anni alla corte spagnola, tra il 1560 e il 1572, come dama di compagnia e insegnante di disegno della regina Isabella di Valois. Dal 1573 è documentata in Sicilia, dove sposò in prime nozze Fabrizio Moncada di Paternò, che morì giovane. Sofonisba si trasferisce nella fiorente Genova dove, grazie allo sviluppo della Strada Nuova fiancheggiata da importanti palazzi, trova mecenati paragonabili alla corte di Madrid come i Lomellini, i Doria e i Grimaldi.

Collezione privata europea; dove è stato acquisito dall'attuale proprietario