CATALOGO DELLA MOSTRA
The Prince and Queens è la mostra più completa finora dedicata alle opere provocatorie di Karol Radziszewski. L'obiettivo è quello di presentare le sue sfaccettate esplorazioni, che non tengono conto delle gerarchie stabilite, nonché la metodologia caratteristica dell'artista, basata sul lavoro d'archivio, in cui si intersecano diversi riferimenti culturali, storici, religiosi, sociali e di genere.
Il titolo della mostra definisce ironicamente le tre aree di confine di questo progetto, basato sulle opere di Jerzy Grotowski, Natalia LL e del gruppo artistico General Idea - figure scelte dall'artista per analizzare i concetti legati al corpo e all'identità: temi centrali nel lavoro di Radziszewski.
Karol Radziszewski è un artista eclettico che utilizza una serie di media diversi nella sua pratica: dalla fotografia al video, dalla pittura al disegno, dal film alla performance. Facendo riferimento a una varietà di fonti, intreccia storie personali con tensioni sociali, storia dell'arte e approcci queer, cultura pop dell'Europa orientale e americana. L'artista si concentra sulle narrazioni dominanti e sulle loro contraddizioni, sulle loro visioni e sulle repressioni ad esse associate. Esplorando le tensioni tra di esse, l'artista crea opere complesse che comprendono fotografie, testi, disegni, dipinti, film e re-performance, interpretate come tracce corporee di materiale d'archivio "vivo".
La mostra raccoglie archivi relativi a Jerzy Grotowski, Natalia LL e il gruppo artistico General Idea, esplorando il potenziale creativo associato a questi materiali. Fotografie, filmati, manufatti e cimeli, accostati a opere create da Radziszewski, mirano a far emergere personaggi e storie alternative alle narrazioni esistenti.
The Prince (2014) è l'ultimo progetto di Radziszewski, un tentativo di guardare in modo diverso alla figura del mitico regista Jerzy Grotowski attraverso il prisma del suo attore più famoso, Ryszard Cieslak. Per Cieslak, il suo ruolo ne Il principe costante (1966) rappresentò una svolta nel suo sviluppo recitativo e allo stesso tempo un chiaro esempio di quanto Grotowski fosse radicale nel suo modo di lavorare con il corpo. Radziszewski ricostruisce la biografia di Cieslak basandosi su frammenti superstiti di spettacoli, registrazioni di prove, lettere e interviste. Utilizzando il materiale d'archivio, il Principe è contemporaneamente improvvisato e recitato, in modo da sfumare i confini tra fatti storici e potenziali fantasie. Nell'ambito di questo progetto, Radziszewski ricorda anche Polish Thanatos, l'ultimo spettacolo del gruppo Laboratory Theatre, diretto da Ryszard Cieślak.
Il progetto America Is Not Ready For This (2011-2014) fa riferimento alle tradizioni del modernismo e della neoavanguardia. Qui l'artista si confronta con entrambe le narrazioni - polacca e occidentale - relative alla storia dell'arte. Prendendo spunto dall'opera sovversiva di Natalia LL, Radziszewski solleva una serie di domande su questioni come il genere, l'arte femminista, l'arte concettuale, le relazioni queer e tra Est e Ovest e il loro impatto sul mondo dell'arte nel contesto della Cortina di Ferro. America Is Not Ready For This è un archivio aperto, un confronto tra le esperienze artistiche di Natalia LL e Radziszewski, e allo stesso tempo un tentativo di esaminare le regole di posizionamento degli artisti nel mondo dell'arte, sia allora che oggi.
Il riferimento all'era dell'AIDS (1989-1994) nel lavoro dei General Idea (gruppo artistico formato nel 1969 da AA Bronson, Felix Partz e Jorge Zontal), crea una tensione tra la loro pratica sovversiva e il progetto Kisieland di Radziszewski (2009-in corso), basato sulla figura di Ryszard Kisiel, la personalità dietro la prima zine gay dell'Europa centrale e orientale Filo, riscoperta dall'artista. Le fotografie dell'archivio di Kisiel, composto da diverse centinaia di diapositive a colori che documentano i servizi fotografici organizzati da Kisiel e dai suoi amici in un appartamento privato, sono una testimonianza unica degli inizi dell'epidemia di AIDS.
Questi materiali d'archivio, una reazione diretta all'azione della milizia anti-gay Hiacynt, condotta in Polonia, sono accostati alla strategia di appropriazione dell'artista stesso, che prende la forma di edizioni, cartelloni pubblicitari, grafiche, dipinti, carte da parati, francobolli e altri media.
Le collezioni giustapposte di immagini, idee e opere d'arte permettono all'artista di reinterpretare, di rivelare significati alternativi, presentati sotto forma di esplorazioni orientate al processo, soggettivamente e sottilmente incarnate, il che è particolarmente evidente nella strategiireenactment, che si riferisce al nucleo stesso della performance. L'esplorazione del valore e dell'uso della documentazione storica mira a mostrare - in modo provocatorio - il corpo come archivio.
Testo: Eugenio Viola
Karol Radziszewski (nato nel 1980) vive e lavora a Varsavia, dove ha conseguito un master all'Accademia di Belle Arti nel 2004. Crea progetti interdisciplinari, lavorando nei campi del cinema, della fotografia, della pittura e dell'installazione. Le sue attività comprendono anche la pubblicazione di riviste e libri d'arte, oltre a progetti di moda e curatoriali. Dal 2005 è editore e caporedattore di DIK Fagazine. Nel 2009 ha ricevuto il prestigioso premio Paszport Polityki come uno dei più promettenti talenti artistici in Polonia. Le opere di Radziszewski sono state esposte a livello internazionale, in numerose sedi come il Museo Nazionale, il Museo d'Arte Moderna di Zachęta, la Galleria Nazionale d'Arte di Varsavia, la Kunsthalle Wien, il New Museum di New York, il Cobra Museum of Modern Art di Amsterdam, il Museo Współczesne di Breslavia e il Museo d'Arte di Łódź. I progetti dell'artista sono stati presentati in diverse biennali internazionali, come Performa 13 a New York, la 7a Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Göteborg, la 4a Biennale di Praga e la 15a WRO Media Art Biennale.