Olio, tela; dimensioni 135 x 110 cm; firmato sul retro J. Maziarska 1957.
Jadwiga Maziarska (1913-2003) è una delle figure più importanti dell'arte moderna polacca, precursore della pittura materica, autrice di collage, rilievi, applicazioni, forme spaziali e sculture, un'artista la cui innovazione ha precorso i tempi.
Mieczysław Porębski, il principale teorico del Secondo Gruppo di Cracovia, ha ricordato che: "Maziarska unisce in modo inaspettato l'esperienza del Gruppo di Cracovia tra le due guerre con ciò che sarebbe avvenuto molto più tardi - un percorso straordinario"(Critica e arte, Cracovia 2004, p. 148).
L'artista è stata associata sia all'avanguardia prebellica che al Gruppo di Cracovia del secondo dopoguerra di Tadeusz Kantor, e ha partecipato a tutte e tre le mostre d'arte moderna (Cracovia 1948/49, Varsavia 1957 e 1959). Presentò e vendette i propri dipinti nelle gallerie parigine, dove fu consigliata e raccomandata dal noto critico, autore dei termini informel e art autre, Michael Tapié. Con il senno di poi, si può notare una convergenza cronologica e formale tra le esplorazioni indipendenti di Maziarska, iniziate già negli anni Quaranta, e la tendenza informale che germogliava in quel periodo in Europa occidentale, avviata dalla serie Hostages di Jean Fautrier. Al contrario, il suo coraggio nel fare tentativi tecnologici non trova analoghi contemporanei.
Nelle opere dell'artista vediamo una realtà profondamente elaborata, ma Maziarska non ha mai rinunciato ai riferimenti al mondo reale. Raccolti meticolosamente fin dagli anni Trenta, ritagli di riviste e libri scientifici, stampe al microscopio delle strutture di vari materiali e tessuti, nonché cartoline casuali, illustrazioni e foto giornalistiche: tutto ciò costituiva il suo archivio privato di ispirazione.
La sua innata variabilità ha fatto sì che il suo lavoro si evolvesse più volte, sia in termini di tecnica che di stile ed espressione. Negli anni Settanta, l'artista ha standardizzato la texture dei suoi dipinti e ha limitato la sua tavolozza al bianco e nero, per poi tornare alla varietà colorata e alla libertà pittorica negli anni Ottanta e Novanta.
Nel 2001, Jadwiga Maziarska ha ricevuto il Premio Jan Cybis.