Peso 3,71 g, 18 mm. Non centrato. Al dritto due segni di controllo dell'impronta e un segno di contromarca a forma di "S". Il denario coniato dal futuro assassino di Cesare, Marco Giunio Bruto, raffigura due suoi antenati: L. Junius Brutus, che nel 509 a.C. rovesciò l'ultimo re di Roma, Tarquinio il Delizioso, e C. Servilio Ahala, noto per il suo assassinio nel 439 a.C.. Spurio Maelio, l'aspirante tiranno. Dritto: testa di L. Giunio Bruto, legenda invisibile (BRVTVS), rovescio: testa di Ahala, legenda AHALA. Nel 54 a.C. Marco Giunio Bruto era tribuno monetale, 10 anni dopo migliore amico di Giulio Cesare, che lo aggredì con un pugnale durante le Idi di marzo del 44 a.C.
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