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Gekko Ogata, Watanabe Takijirō, Tessitori Kurehatori e Ayahatori, Tokyo, 1901

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xilografia giapponese, inchiostro, carta, 24x15 cm (formato carta), firma dell'artista

La xilografia è tratta dalla rivista "Isho Sekai (World of Design)", n. 1. Pubblicata a Tokyo nel 1901 (Meiji 34), una copia analoga è conservata nella collezione della Harvard Library.

La xilografia esposta è un kuchi-e, letteralmente "pittura con la bocca". Il termine si riferisce a un particolare tipo di xilografia giapponese che fungeva da frontespizio di riviste d'arte, riviste letterarie e romanzi tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Queste stampe erano realizzate da artisti rinomati che collaboravano con gli editori per creare illustrazioni di grande impatto visivo e tematico che completassero le opere letterarie accompagnate. Il Kuchi-e ha svolto un ruolo significativo nella divulgazione delle arti e ha messo in mostra il talento di importanti artisti dell'epoca.

La storia di Kurehatori e Ayahatori risale a tempi antichi: queste due "principesse" arrivarono in Giappone dalla regione cinese di Kure. Le rinomate tessitrici insegnarono le loro abilità alle donne locali e sono commemorate in due templi a Ikeda Osaka. La didascalia di questa xilografia recita "Rosai", nome alternativo usato da Ogata Gekko(1859-1920), artista giapponese considerato uno dei più grandi artisti di xilografie ukiyo-e della fine del XIX secolo, figlio di una famiglia di samurai. Studiò sotto Kawanabe Kyosai e Taiso Yoshitoshi, due importanti artisti ukiyo-e, durante il periodo Meiji. Gekkō fu un autodidatta dell'arte e iniziò decorando porcellane e risciò e disegnando opuscoli per i quartieri di piacere. Intorno al 1881 adottò il nome Ogata su sollecitazione di un discendente del pittore Ogata Kōrin. Ben presto si dedica al disegno di stampe e all'illustrazione di libri e giornali, ma il suo talento attira presto l'attenzione di editori e collezionisti e inizia a creare stampe su xilografia. Le opere di Gekko riflettono il cambiamento dei tempi in Giappone durante il periodo Meiji, quando il Paese si apre all'Occidente e si modernizza rapidamente. Le sue stampe includono spesso soggetti contemporanei come stazioni ferroviarie, fabbriche e piroscafi, oltre a scene storiche e motivi tradizionali giapponesi.

"Seibikai" fu fondata a Tokyo nel 1900 da Shobei Kitajima, che coordinava la produzione di tutti i numeri di "Isho Sekai". L'epilogo della rivista "Isho Sekai" spiega che il periodico veniva pubblicato mensilmente il quinto giorno del mese, fornendo agli stilisti gli ultimi sviluppi nel design dei kimono, nella tintura dei tessuti e nella tessitura dei modelli. Molti modelli successivi al 1900 hanno filtrato l'estetica occidentale dell'Art Nouveau dell'epoca e l'hanno adottata nelle forme tradizionali giapponesi.

Il design di un kimono è sempre stato estremamente importante, in quanto definisce non solo l'indumento stesso, ma anche la regione o l'artigiano che lo ha creato. La decorazione dei kimono ha spesso livelli complessi di significato, presentando un'infinita ricchezza di motivi che alludono al mondo naturale, all'alternarsi delle stagioni, ai costumi o alle tendenze dell'arte. Oltre al valore estetico, questi motivi sono associati alla fede e al desiderio di una vita lunga e prospera. Il colore stesso del kimono può avere un significato metaforico e culturale significativo. Il colore viola è una metafora dell'amore eterno, mentre il rosso indica il fascino e l'allure giovanile. Anche i motivi che si trovano sui kimono hanno un loro simbolismo. Le gru comparivano più spesso sui kimono nuziali, poiché si credeva che questi uccelli fossero in grado di vivere per più di mille anni - un fatto che si pensava riflettesse un matrimonio lungo e felice. Il motivo del pino, invece, è associato al periodo del capodanno e viene indossato soprattutto in inverno. La rappresentazione degli alberi di ciliegio era più popolare in primavera, quando l'hanami - la festa dei ciliegi in fiore - si svolge in massa in tutto il Paese.

Asta
Le xilografie giapponesi, parte 3
gavel
Data
28 Marzo 2024 CET/Warsaw
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Prezzo base
47 EUR
Prezzo di vendita
140 EUR
Prezzo finale senza commissione d'asta
117 EUR
Offerta più alta
300%
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Asta

Galeria Bohema

Le xilografie giapponesi, parte 3
Data
28 Marzo 2024 CET/Warsaw
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